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Stati Uniti on the road

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Quella che avete davanti ai vostri occhi non è una cartolina come le altre. Questo album non è una raccolta di scatti fatti in un unico posto, ma molto di più: è il racconto di un viaggio in macchina di due settimane attraverso i parchi naturali degli Stati Uniti.

In questa pagina vi racconterò come è nato il progetto di questa vacanza e come è stato man mano modificato l'itinerario sia prima che durante il viaggio stesso, aiutandomi con qualche cartina per rendervi ancora più partecipi dei miei spostamenti all'interno dei 4 stati americani visitati. Grazie a diversi link che troverete lungo il racconto avrete modo di visitare con calma ognuna delle singole tappe del mio viaggio.

Il viaggio attraverso i Grandi Parchi degli Stati Uniti è sempre stato per me il viaggio della mia vita, sognato da tantissimo tempo... il desiderio di vedere luoghi unici quali il Grand Canyon e, soprattutto, la Monument Valley era un sogno da realizzare, rimandato da tanti anni anche perché un viaggio del genere va fatto con la persona giusta, che ha gli stessi desideri e le stesse passioni, altrimenti rischi di non godertelo.

E poi non è facile da organizzare, una cosa è programmare un viaggio in una città, capire dalla guida quanti giorni servono per visitarla e quindi trovare un albergo da prenotare per l'intero soggiorno; un'altra cosa è tirare giù un viaggio itinerante, studiare quanto tempo serve per visitare ogni posto e quindi prenotare diversi alberghi lungo il percorso studiato... Ma iniziamo a vedere come è nato l'itinerario.

Suggerimenti per un viaggio "on the road"
Suggerimenti per un viaggio "on the road"

I miei "strumenti di lavoro" sono stati una guida turistica, una mappa stampata degli Stati Uniti dove segnare i punti da visitare, un foglio bianco dove tracciare il possibile itinerario, annotando i nomi delle strade, le distanze e i tempi di percorrenza, e la tastiera di un pc.

Questi luoghi poi li andavo a cercare su Google, vedevo le immagini dei posti e qualche breve descrizione, e decidevo se passarci e, in base alle varie indicazioni, cercavo di capire quanto tempo mi sarebbe servito per vederli.

Sfogliando la guida e internet poi uscivano fuori sempre più posti che attiravano la mia attenzione, sarebbe stato bello vederli tutti ma unirli in un itinerario unico diventava un'impresa, magari per vedere un singolo parco avrei dovuto fare una deviazione di 200/300 km e non era il caso!

Ora non sto a descrivervi tutti i passaggi, ma vi giro qualche breve indicazione che ho ricevuto da chi ha fatto un viaggio simile prima di me, insieme a ciò che ho imparato durante questo viaggio.

Link utili

prenotazioni alberghiere

autonoleggio e assicurazione auto

America the Beautiful - Annual Pass

Fatte tutte le considerazioni qui sopra, incrociando i diversi itinerari suggeriti dalla guida, segnando i vari punti di interesse sulla mappa di Google e trovandone sempre di nuovi curiosando un po', alla fine la mappa uscita fuori è questa che vedete . Le varie stelle che vedete sulla mappa corrispondono alle diverse tappe del viaggio... Vedrete un po' per volta il percorso che abbiamo fatto per unire tutti questi punti tra di loro, ma andiamo per ordine.

Per cominciare, ci siamo fatti dei biglietti staff Alitalia andata e ritorno per Los Angeles, e da lì ci siamo fatti dei biglietti "normali" con la Southwest Airlines, una grande compagnia low cost americana. All'andata abbiamo transitato il tempo necessario per prendere la coincidenza (considerate il tempo per ritirare il bagaglio, fare tutte le pratiche doganali e quindi un nuovo check-in, più la possibilità di un eventuale ritardo del primo volo: il mio consiglio è di avere un margine di almeno 4 ore tra l'arrivo del primo volo e la partenza del secondo), al ritorno ci siamo fermati a Los Angeles per una notte per rallentare il ritmo.

A Las Vegas abbiamo ritirato la macchina a noleggio prenotata direttamente in aeroporto... per modo di dire, perché in America gli autonoleggi sono esterni all'aeroporto, ci si arriva con delle navette gratuite uscendo dall'area arrivi. Il tempo di riposarci una notte dal lungo viaggio, e il giorno dopo ci siamo messi in marcia. Come detto prima nei suggerimenti al punto 4, avevo messo a punto un itinerario "circolare": partenza da Las Vegas in direzione nord, entrando nello Utah, da lì verso est fino ad arrivare alla Monument Valley e quindi siamo tornati verso ovest passando da sud, ovvero attraverso l'Arizona, fino a tornare a Las Vegas, dove abbiamo riconsegnato la macchina in aeroporto.

Da Las Vegas al Bryce Canyon
Da Las Vegas al Bryce Canyon

Il viaggio on the road ha inizio a Las Vegas. Qui è necessario fermarsi una prima notte per recuperare la stanchezza dopo il lungo viaggio aereo attraverso 8 fusi orari di differenza dall'Italia, per poi mettersi in marcia la mattina seguente.

Il percorso inizia percorrendo la Interstate 15 in direzione nord. Una volta usciti dalla città il traffico sparisce quasi subito, così come le stazioni di rifornimento, quindi è indispensabile partire col serbatoio pieno. La prima tappa intermedia si trova ancora nel Nevada, ed è il Valley of Fire State Park: come suggerisce il nome, è una valle desertica dove il colore dominante è il rosso fuoco.

Dopo qualche ora in mezzo a queste rocce, è il caso di rimettersi in marcia e tornare sulla I-15 in direzione nord: dal Nevada si attraversa per qualche chilometro l'Arizona, per poi entrare nello Utah e fare una breve sosta al Quail Creek State Park. Questo è un laghetto chiuso da un lato da una diga, purtroppo però anche solo per avvicinarsi a riva è necessario fare un biglietto d'ingresso di 10 dollari a veicolo; quindi, se non avete interesse a campeggiare qui o fare qualche attività sportiva nel lago, tanto vale proseguire lungo la strada in direzione di Hurricane, dove consiglio di fermarsi a dormire per non meno di 2 notti, in modo da avere almeno una giornata piena da trascorrere allo Zion National Park.

Quail Creek

Lo Zion National Park è la prima delle tappe fondamentali di questo viaggio on the road. Il parco è vasto e vanta tanti diversi tracciati da percorrere, adatti a trekker più e meno esperti, con la possibilità di camminare non solo nel verde del parco e in mezzo alle rocce color fuoco, ma anche in mezzo ad un fiume... un'esperienza stupenda assolutamente da provare!

Una parte meno battuta e conosciuta di questo parco è l'entrata a nord-ovest di Kolob Canyons. Qui, una volta presa la mappa al Visitor Center, si percorre con la propria macchina la strada che si snoda tra le montagne del parco, fermandosi ogni tanto a godersi qualche scorcio panoramico per poi parcheggiare dove inizia il sentiero che si è scelto di percorrere. Attenzione però, a parte il sentiero panoramico gli altri tracciati sono molto impegnativi!

Una volta usciti dal Kolob il viaggio prosegue in direzione di Panguitch, dove consiglio di soggiornare per dedicare poi una giornata intera alla visita del Bryce Canyon.

Il navigatore satellitare vi consiglierà un altro percorso, magari più veloce, ma il mio consiglio è di uscire dalla I-15 a Cedar City, attraversando il Cedar Breaks National Monument, per poi arrivare dritti a destinazione, a Panguitch.

Appena presa l'uscita che vi ho consigliato, all'improvviso il panorama intorno a voi cambierà, dandovi la sensazione di aver sconfinato fino al Canada: questo perché dal rosso fuoco delle rocce viste allo Zion e al Kolob si passerà a tonalità dal verde all'arancione acceso, passando per un giallo intenso: questi sono i colori degli abeti di questo grande parco.

Cedar Breaks
Cedar Breaks
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Panguitch

Panguitch è una graziosa cittadina dello Utah mormone, con i caratteristici edifici di mattoni in vista o i negozietti costruiti in legno che ti aspetti di trovare quando pensi ad un viaggio in mezzo ai vecchi paesini dell'entroterra statunitense.

Da qui si prende la Highway 89 in direzione est, ovvero verso il Bryce Canyon, dove percorrendo la Scenic Byway 12 si ha una piacevole sorpresa: dai prati verdi tagliati dalla strada si fanno sempre più vicine delle curiose formazioni rocciose rosse, e man mano che si va avanti ci si ritrova all'interno del Red Canyon!

Qui è obbligatoria una sosta per ammirare da vicino e scalare a piedi quelle che sembrano delle colline sabbiose, ma che in realtà sono rocce ricoperte da piccoli frammenti tagliati dalle rare piogge e dal vento.

Una volta fatta questa prima sosta, un'altra diventa subito obbligatoria: come non rimanere incantati da un arco di roccia sotto il quale dovrete passare con la vostra macchina?

Proseguendo ancora su questa strada panoramica si arriva quindi alla destinazione di questa tappa: il Bryce Canyon National Park.

Questo parco è caratterizzato da alte guglie color sabbia che si stagliano imponenti tra di loro, e il bello è non solo poter ammirare questi effetti dall'alto delle diverse terrazze panoramiche si affacciano dalla strada che sovrasta il parco, ma anche scendere lungo gli stretti e scoscesi sentieri che uniscono queste particolari formazioni rocciose.

Muovetevi quindi all'interno del parco con la navetta interna e poi con la macchina per ammirare tutte le varie terrazze e percorrere questi sentieri... sempre se non soffrite di vertigini! 

Dal Bryce Canyon a Page
Dal Bryce Canyon a Page

Terminata la visita al Bryce Canyon si torna a Panguitch per riposarsi, per proseguire quindi il giorno successivo in direzione sud lungo la US-89.

Piccola parentesi: un motivo per cui  consigliavo di tenersi larghi con i tempi durante l'organizzazione di un viaggio di questo tipo è che possono succedere imprevisti (vedi il meteo, che può condizionare o compromettere una visita) e possono uscire fuori posti nuovi da visitare. Durante questa seconda parte del viaggio sono successe entrambe le cose.

Già durante la visita al Bryce Canyon abbiamo visto come la pioggia non abbia consentito di godere al meglio dei panorami di questo magico posto. La pioggia ci ha "seguiti" durante il nostro spostamento verso sud, durante il quale avevamo previsto una tappa a Kanab, cittadina che ci veniva indicata dalla nostra guida come caratteristica location di film western... ma che di western aveva ben poco, a parte un bel negozio di souvenir dove fare begli acquisti aspettando che spiova un po'.

Da Kanab, una volta rifocillati, ci dirigiamo verso il vicino Coral Pink Sand Dunes, un deserto di sabbia rosa che abbiamo scoperto leggendo i cartelli di informazione turistica allo Zion.

Purtroppo la pioggia non voleva saperne di cessare, abbiamo provato a fare qualche scatto sotto la pioggia ma la visita al deserto era compromessa.

Rammaricati torniamo sui nostri passi, superiamo Kanab ed entriamo quindi in Arizona (orologi indietro di 1 ora!), per arrivare a Jacob Lake, dove avevamo prenotato il soggiorno successivo.

Jacob Lake

E qui abbiamo una piacevolissima sorpresa: il motel prenotato si trova in mezzo al bosco, in una struttura molto bella fatta tutta di legno, e la nostra casetta, seppur piccola, era uno spettacolo da ammirare!

Inoltre Jacob Lake è il posto più vicino al North Rim Visitor Center, ovvero l'ingresso nord al parco del Grand Canyon, e anche per questo motivo ve lo consiglio vivamente.

Da Jacob Lake quindi proseguiamo verso sud, muovendoci tra boschi e ampie distese di campi verdi, solcati solamente da una lunga lingua nera di asfalto che collega il nostro "motel nel bosco" al Grand Canyon North Rim Visitor Center, la nostra destinazione.

Il cielo si prospetta piuttosto grigio all'orizzonte, come si vede bene da questi scatti, e per nostra fortuna almeno per il pomeriggio del primo giorno siamo riusciti ad evitare in parte pioggia e foschia, che hanno rovinato il panorama del giorno precedente... ma prima di procedere oltre andiamo ad ammirare il Grand Canyon North Rim da vicino!

La cosa bella di questo tipo di viaggi è potersi fermare in qualsiasi momento a lato della strada per godersi il panorama e la quiete del posto... sono sensazioni bellissime che solo in minima parte posso trasmettere attraverso i miei scatti, per il resto l'unico modo è provarle di persona!

Gli scatti che stiamo vedendo sono realizzati tra il Grand Canyon e Kanab, dove siamo riportati facendo una "leggera" deviazione al nostro percorso (almeno 200 km in più!) per riprovare a vedere sotto una "luce diversa" il Coral Pink Sand Dunes, riuscendo fortunatamente nell'impresa.

Da Kanab abbiamo quindi tagliato in direzione est lungo la US-89 in direzione di Page, la nostra tappa successiva. Venendo direttamente dal North Rim del Grand Canyon la strada più breve è invece la US-89A, passando accanto al Marble Canyon.

Le meraviglie di Page
Le meraviglie di Page

La sua posizione geografica fa di Page una tappa fondamentale ed imperdibile di un viaggio on the road per gli Stati Uniti... non passare da qui significherebbe perdersi dei paesaggi unici ed introvabili altrove!

Come si può ben vedere dalla mappa, Page si trova al centro di 4 attrazioni naturali, tutte da ammirare: Lake Powell, l'Horseshoe Bend, il Lower Antelope Canyon e l'Upper Antelope Canyon, che ora andremo a vedere uno per volta.

Se finora in questo viaggio eravamo liberi di prenderci i nostri tempi per ogni singola tappa, programmata od estemporanea che fosse, la visita a questo angolo di Arizona è da programmare con largo anticipo... capirete perché sfogliando l'album dedicato agli Antelope Canyons.

Page
Lower
Antelope Canyon
Upper
Antelope Canyon
Horseshoe
Bend
Lake Powell
Lake Powell

Attraversando le zone desertiche di Utah e Arizona di notte ci si rende conto ancora di più di quanta strada si percorra lontano da tutto: le uniche luci che si vedono sono quelle dei propri fari della macchina, nient'altro oltre alle stelle nel cielo. Sicuramente bello, ma ci si sente anche un po' con la sensazione che, se ti succede qualcosa, non ci sarà nessuno a poterti soccorrere.

Le luci di Page sono visibili da chilometri di distanza, ma prima di arrivarci si attraversa un ponte su quello che sembra essere un normale fiume... solo alla luce del giorno, tornando indietro sui propri passi, ci si rende invece conto che quel ponte, molto stile "vecchio west", sovrasta in realtà una diga sul fiume Colorado che delimita il Lake Powell.

Ci sono diversi punti di osservazione da cui ammirare il lago, prima e dopo la diga, ma la cosa migliore è sicuramente ammirare il panorama dall'alto.

La mia giornata successiva all'arrivo serale a Page è iniziata proprio dalla visita a Lake Powell, in particolare dalla veduta dall'alto del lago: il contrasto dell'azzurro dell'acqua con l'arancione della terra e delle montagne intorno è di sicuro impatto visivo!

Lake Powell

A seguire però avevo le due visite guidate agli Antelope Canyons, due stupendi "slot canyons" imperdibili per un amante della natura e della fotografia! Le due visite erano programmate a partire da mezzogiorno, con due diverse guide.

La prima visita è stata all'Upper Antelope Canyon, il più famoso e più gettonato dei due (per quanto siano similari tra loro).

Una volta finita la visita, abbiamo avuto giusto il tempo di mangiarci i panini che ci eravamo preparati la mattina e ci siamo quindi recati al Lower Antelope Canyon per iniziare la seconda visita guidata della giornata.

Queste visite, in particolare all'Upper Antelope, non sono propriamente economiche, ma meritano assolutamente: questi "slot canyons", soprattutto se visitati col sole alto, regalano degli scenari spettacolari. Se però dovete fare una scelta tra i due canyon, personalmente mi sono goduto di più il Lower Antelope.

Per finire in bellezza la giornata, inverto la rotta e mi dirigo nuovamente verso ovest, ovvero verso Page, proseguendo fino all'Horseshoe Bend... un luogo ideale per godersi un bel tramonto in mezzo ai canyon di questo angolo di Arizona!

Viaggio nella terra dei Navajo
Viaggio nella terra dei Navajo

Più andiamo avanti in questo viaggio e più i posti diventano affascinanti, con paesaggi mozzafiato davanti ai quali l'unica cosa da fare è scendere dalla macchina e fermarsi ad ammirarli.

Senza nulla togliere ai primi grandi parchi visitati, ovvero lo Zion e il Bryce Canyon, già dal versante nord del Grand Canyon abbiamo avuto modo di pregustare quanto avremmo visto a viaggio quasi concluso dal versante sud; ma i luoghi a mio giudizio più spettacolari per la loro unicità e particolarità sono in questa parte di territorio ad est di Page, ovvero gli Antelope Canyons e, soprattutto, la Monument Valley!

Dopo aver visto in una giornata le meraviglie di Page, a fine serata ci siamo spostati a Kayenta, ottimo punto di partenza per andare il giorno successivo a spasso per i territori Navajo, partendo ovviamente dalla vicina Monument Valley.

Approfondimenti

Non sto a dirvi l'emozione che è stata per me quella di trovarmi a guidare attraverso queste strade deserte in mezzo a paesaggi così maestosi, con le curiose formazioni rocciose che solo in questa parte di mondo è possibile trovare...

Non vi saprei dire quanto tempo ho impiegato a percorrere queste strade, perché la cosa bella era proprio fermarsi a proprio piacimento, scendere dalla macchina e guardarsi attorno, per respirare il fascino di questi luoghi e lasciar vagare libera la mente... se è pace ciò che cercate, qui siete sicuri di trovarla!

Una volta usciti dalla Monument Valley il viaggio prosegue verso nord seguendo un percorso circolare, come si vede dalla mappa sopra.

La prima intenzione era di soggiornare a Bluff, sempre lungo questo percorso, ma in questo periodo dell'anno bisogna prenotare con mesi di anticipo per trovare qualche posto. Ho quindi ripiegato su Blanding, altro paese frequentato molto dai turisti che scelgono di visitare le bellezze naturali dello Utah.

Facendo un viaggio on the road su queste strade i limiti di velocità diventano superflui, perché le strade non si percorrono con la priorità di arrivare prima possibile a destinazione, ma per godersi il viaggio! E i territori dello Utah e dell'Arizona presentano degli scenari spettacolari tutti da ammirare, con bizzarrie che non ti riesci a spiegare, quali ad esempio il Mexican Hat, davanti al quale siamo passati lungo questo tragitto circolare.

Da Blanding siamo infatti ripartiti verso ovest in direzione del Natural Bridges National Monument.

Natural Bridges

In questo parco nazionale, che si attraversa a bordo della propria macchina per poi fermarsi nelle terrazze panoramiche da cui partono i vari sentieri, è possibile passeggiare in mezzo a grandi e curiose formazioni rocciose, ammirando in particolare alcuni ponti naturali di roccia, da cui prende il nome il parco stesso.

Anche qui ci siamo imbattuti in cartelli che ci indicavano di rimanere sempre sul sentiero per non perdersi o, peggio, cadere nei dirupi... peccato che dopo gli stessi cartelli non ci fosse nessun sentiero tracciato né alcuna indicazione!

Abbiamo evitato quindi i tracciati più pericolosi, arrivando giusto sotto ad un arco naturale molto spettacolare.

Da qui abbiamo proseguito il nostro viaggio verso sud, in direzione della Moki Dugway e percorrendo quindi la Valley of the Gods.

Il paesaggio è quello della Monument Valley, ammirato prima dall'alto e quindi dall'interno... ecco perché questa parte del viaggio è inserita nell'album della Monument Valley.

Ritorno verso Las Vegas... ed oltre
Ritorno verso Las Vegas... ed oltre

Una volta tornati a Kayenta dopo il giro per la Monument Valley, il giorno successivo abbiamo puntato verso il South Rim del Grand Canyon, percorrendo la Desert View Drive fino al Visitor Center del parco, dove abbiamo lasciato la macchina per proseguire a piedi lungo i vari sentieri.

Per dormire ci siamo fermati a Flagstaff, una cittadina a quasi 1 ora di macchina dall'ingresso sud del Grand Canyon, dove si possono trovare tanti motel a prezzi abbordabili e che si è rivelata utile anche per altre tappe.

Lungo il percorso che da Flagstaff porta all'ingresso del South Rim siamo passati per il paesino di Valle, dove abbiamo scoperto un negozietto di souvenir a dir poco meraviglioso!

Ci ha attirati già dall'esterno, ma una volta dentro abbiamo trovato tanti di quei souvenir originali che ci saremmo comprati l'intero negozio!!!

South Rim
del Grand Canyon

Volendo scoprire altri posti fuori da Flagstaff e soprattutto volendo percorrere qualche tratto della mitica Route 66, abbiamo deciso di avventurarci verso est alla scoperta della Petrified Forest.

Se ci arrivate seguendo un itinerario simile al nostro, un po' potrà deludervi perché vi sembrerà di rivedere posti già visti... ma se si chiama così un motivo ci sarà! Potete star sicuri che c'è sempre un motivo valido e nuovo per scoprire i parchi americani...

Il viaggio attraverso i parchi americani è ormai terminato, ma prima di arrivare a Las Vegas, visto che il tragitto da Flagstaff è lungo, è necessario fare una tappa.. e un luogo che si presta facilmente, senza dover fare deviazioni che allungherebbero ancora di più il percorso, è la Diga di Hoover.

È possibile visitare per bene la diga all'interno, vedere come funziona... ma a noi serve solo una pausa per goderci il paesaggio e mangiare un panino prima di arrivare a destinazione.

Hoover Dam
Welcome to Fabulous Las Vegas sign
Las Vegas

Ed eccoci infine tornati a Las Vegas!

Inconfondibile, soprattutto quando cala la sera e si accendono le mille luci colorate che la contraddistinguono. Di giorno non fa certo lo stesso effetto, al contrario quando ti alzi la mattina e cerchi un posto dove fare colazione ti sembra anonima, un'altra città rispetto a quella dove eri la sera prima.

Se poi ci arrivi dopo un viaggio di 2 settimane in mezzo a deserti, parchi immensi e piccoli paesini sperduti nel nulla, un posto del genere ti stordisce.

Visitare Las Vegas non era il nostro scopo, era solo una tappa utile per prendere la nostra macchina a noleggio e perderci nella natura americana. All'andata poi ci siamo arrivati storditi anche dal fuso orario, eravamo stravolti e ci abbiamo giusto dormito per poi ripartire la mattina successiva. Ma ora al ritorno abbiamo più tempo per conoscerla e farci qualche scatto prima di riprendere l'aereo per Los Angeles e quindi per tornare in Italia.

Di queste due città non vi aspettate grandi album, come detto sono state solo due tappe... e poi in mezzo a tante foto di paesaggi naturali avrebbero veramente stonato!!!

Los Angeles

Il nostro viaggio si conclude quindi a Los Angeles, o meglio sulla bella, chiara e lunga spiaggia di Santa Monica... dove guarda caso ha inizio (o fine?) la mitica Route 66 tanto cercata in queste 2 settimane.

Non avendo il tempo (e sinceramente neanche la voglia, eravamo stanchi!) di visitare al meglio la capitale della California, abbiamo concentrato il nostro soggiorno sulla sua famosa baia, bagnandoci nel Pacifico e mangiando sul pontile all'ombra del Luna Park.

Spero di aver trasmesso a qualcuno, con questo racconto e le tante fotografie scattate e pubblicate, il desiderio di visitare posti tanto selvaggi e naturali, di aver fatto respirare quella sensazione di pace e purezza che ci è entrata nei polmoni.

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